Nella notte tra sabato 19 e domenica 20 ottobre un gruppo di entusiasti bambini tra i 5 e i 10 anni ha vissuto un'esperienza indimenticabile al Museo Alto Garda. Con i loro sacchi a pelo tra i quadri, hanno esplorato le opere d'arte in versione notturna, ascoltando fiabe e racconti. Al mattino, una colazione tra le mura del Museo ha reso la notte ancora più magica.
Lo scorso 20 ottobre, il Museo Alto Garda ha aperto le sue porte a un gruppo di piccoli esploratori per un’avventura notturna davvero speciale. Tra i quadri illuminati appena, fiabe sussurrate al buio e racconti, un gruppo di ventuno bambini tra i 5 e i 10 anni hanno vissuto un’esperienza unica, esplorando le opere d’arte in una dimensione magica e coinvolgente.
Una notte al museo nel cuore del progetto “Papà a bordo”
Questa iniziativa straordinaria si inseriva nel più ampio progetto “Papà a bordo!”, un programma di appuntamenti promossi da Luogo Comune ETS grazie al finanziamento di promozione della cultura delle pari opportunità tra donne e uomini della PAT e con l’aiuto dei Comuni di Arco, Riva del Garda, Dro e Ledro. Il progetto mira a favorire la genitorialità maschile e rafforzare il legame tra padri e figlie e figli. La Notte al Museo è stata solo una delle tante attività pensate per coinvolgere i papà e i loro bambini, offrendo loro l’opportunità di condividere momenti speciali e creare ricordi indimenticabili.
Il progetto è frutto di un ampio lavoro di rete tra associazioni, nato dalla volontà del Distretto Famiglia Alto Garda e Ledro ed è organizzato da Luogo Comune, lo spazio di aggregazione al rione Degasperi (in via Marchi a Riva del Garda) che si rivolge in modo prevalente alla creazione di reti sociali e di comunità.
“Papà a bordo” ha offerto un calendario ricco di attività pensate per i papà e i loro bambini e bambine. Oltre alla magica notte al museo, ci sono stati incontri pre e post parto per i neo-papà, laboratori sul primo soccorso pediatrico, e tantissime altre iniziative per conoscere il territorio, aprirsi a nuove esperienze, nuovi sport e attività di cura.
La Notte in Museo ha riscontrato un grandissimo apprezzamento. I bambini sono rimasti incantati dalla bellezza dell’arte e dall’atmosfera magica che si respirava nel museo. Molti di loro hanno espresso il desiderio di ripetere l’esperienza. L'iniziativa si è rivelata un'opportunità unica per avvicinare i più piccoli al patrimonio culturale del territorio.
Come ha sottolineato uno dei papà, Nicola: “Un'esperienza molto positiva, molto divertente e interessante. I bambini si sono divertiti molto e hanno anche apprezzato la caccia la particolare delle opere. Son stati molto attenti quindi un'esperienza sicuramente da replicare.”
Anche per Luca, un altro papà, è stata un’esperienza da ripetere: “La definirei un'esperienza sicuramente formativa per i nostri bambini e anche per noi genitori. Non ci capita spesso di fare queste esperienze, è un modo anche per far conoscere il territorio ai nostri figli. Ringraziamo tutti. È stato veramente veramente un'esperienza fantastica.”
Grande entusiasmo anche da parte dei piccoli partecipanti. Francesco, Lisa e Greta commentano così la loro notte in Museo: “E’ stato divertente ed emozionante. C'è piaciuto molto dormire nei sacchi a pelo in Museo!”.
“Siamo entusiasti del successo di queste iniziative”, afferma il direttore del MAG Matteo Rapanà: “Il Museo Alto Garda ha creduto fortemente in questo progetto: non si tratta di una "semplice" Notte al Museo, ma di un'iniziativa che vuole migliorare il rapporto tra padre e figli attraverso la condivisione di attività per le quali solitamente non si trova mai il tempo.
La Notte nell'ambito del progetto "Papà a bordo" è stata un'esperienza unica, una vera sfida anche per noi dato che si è trattato della prima iniziativa di questo tipo realizzata in Museo.
La presenza dello staff del MAG, la collaborazione dei papà, la preparazione di Matteo - il facilitatore e lifecoach di Luogo Comune - hanno reso questa iniziativa indimenticabile per i bambini che sono rimasti entusiasmati dalla possibilità di esplorare le sale espositive di notte e addirittura di dormire in museo.”
