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The Mountain Touch

Evento segnalato da MUSE - Museo delle Scienze
- (M. Fliri, My private fog II, 2017. Courtesy l’artista e Galleria R. Cortese, Milano / Foto R. Kroetz)
- (M. Fliri, My private fog II, 2017. Courtesy l’artista e Galleria R. Cortese, Milano / Foto R. Kroetz)
Data: da Dom. 28 luglio a Dom. 17 novembre 2024
Dove: MUSE, Corso del lavoro e della scienza, Trento
Orario: Dal martedì al venerdì dalle 10 alle 18, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19, lunedì chiuso / Dal 10 al 25 agosto sempre aperto dalle 10 alle 19 / Aperto anche nei seguenti giorni festivi (15.08, 01.11 / Lunedì dalle 10 alle 18 (5.08, 26.08) / Lunedì dalle 10 alle 19 (12.08, 19.08)
Note: acquista il biglietto
Sito web: www.muse.it

Un viaggio nella natura che cura

17 artiste/i e le opere da loro realizzate in dialogo con contenuti scientifici.
Due musei uniti, per raccontare attraverso l’arte e la scienza l’associazione tra buona salute e connessione con la natura.


Arte e scienza per una nuova alleanza con la natura. The Mountain Touch offre stimoli visivi di carattere artistico e al contempo introduce una serie di temi e di ricerche scientifiche attuali, relativi alle implicazioni positive e negative nella relazione tra umano, montagna e natura in senso più ampio.
Tutte le opere in mostra sono legate alla montagna e, più in generale, alla natura, alcune in modo più diretto e su un piano iconografico, altre in maniera indiretta ma pur sempre strettamente puntuale rispetto al tema che l’esposizione esplora e approfondisce.
La mostra ha origine da una serie di evidenze emerse in relazione alla crisi climatica in corso e al periodo pandemico. In risposta alla perdita di biodiversità e al progressivo degrado degli ambienti naturali, si va affermando una crescente consapevolezza che il nostro benessere fisico e mentale sia strettamente legato a quello del nostro pianeta.
L’esposizione prova a offrire una panoramica dei principali temi di ricerca e apre a una serie di interrogativi come, ad esempio, quale impatto potrà avere la devastazione ambientale in corso sulla nostra salute o come ricorrere all’ecoterapia per far fronte all’ecoalienazione.

Mostra temporanea a cura di Andrea Lerda, da un progetto del Museo Nazionale della Montagna.


I temi della mostra

L’associazione tra buona salute e connessione con la natura è profondamente radicata nella nostra storia biologica e culturale. Per secoli le persone hanno sentito il bisogno di entrare in comunione con il mondo naturale a beneficio della propria emotività, del proprio sistema nervoso e della propria psiche, e la scienza contemporanea sta giungendo alle stesse conclusioni.

Il contatto con la dimensione visibile e invisibile degli ambienti naturali si traduce in una minore incidenza di allergie, di disturbi autoimmuni e di alti livelli di stress e un miglioramento delle funzioni cardiovascolari, degli indici emodinamici, neuroendocrini, metabolici e ossidativi, nonché dei processi mentali e del benessere psichico.
Comprendere quanti e quali sono gli agenti responsabili di questa relazione benefica è, ad oggi, una sfida aperta per tutto il mondo della scienza.

L’esposizione prova a offrire una panoramica dei principali temi di ricerca in materia e apre a una serie di interrogativi: quale impatto potrà avere la devastazione ambientale sulla nostra salute? Come ricorrere all’ecoterapia per far fronte all’ecoalienazione? Che ruolo rivestono esperienze come la montagnaterapia, la terapia forestale, l’ormai noto Shinrin-Yoku o “bagno di foresta”, la progettazione biofilica e quella di parchi urbani per arginare la sindrome da “deficit di natura” o le malattie mentali psicoterratiche?

Artiste/i presenti:
Paola Anziché, Zheng Bo, Ruben Brulat, Alberto Di Fabio, Michael Fliri, Christian Fogarolli, Lucas Foglia, Fernando García-Dory, Nona Inescu, Zora Kreuzer, Bianca Lee Vasquez, Marzia Migliora, Caterina Morigi, Andrea Nacciarriti, Vera Portatadino, George Steinmann, Peter Stridsberg.

In dialogo con i contenuti scientifici a cura di: Federica Zabini e Francesco Meneguzzo – Ricercatori presso l’Istituto per la BioEconomia del Consiglio Nazionale per le Ricerche, che da anni sta conducendo la più ampia campagna sperimentale mai effettuata sugli effetti della terapia forestale e delle immersioni negli ambienti verdi insieme al Club Alpino Italiano e al Centro di Riferimento per la Fitoterapia della Aou Careggi a Firenze.

Ulteriori contributi scientifici: Francesco Becheri, Stazione di Terapia Forestale Pian dei Termini, Commissione Centrale Medica del CAI/Comitato Scientifico Centrale; Marina Boido, Alessandro Vercelli – Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi, Università degli Studi di Torino; Ilaria De March, Felix Windegger, Christoph Kircher – Center for Advanced Studies, Eurac Research, Bolzano; Gabriella Graziani – Dipartimento di Chimica, materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta”, Politecnico di Milano e Qing Li – Immunologo e presidente della Società Giapponese di medicina forestale, Università degli Studi di Tokyo.

Informazioni complete:
https://www.muse.it


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