Di Luciano Violante / Regia e scene Giuseppe Dipasquale / Con Viola Graziosi.
Stagione Teatro
Durata: 60'.
Circe è una perfida seduttrice nella tradizione greca e tale è rimasta per secoli, ammaliatrice e ingannatrice che avviluppa i maschi nella sua sessualità onnivora e ferina. Il lato positivo del potere di Circe è stato riscoperto nel Novecento, quando diventa figura della donna moderna,
libera e consapevole, capace di contestare gli stereotipi della cultura eroica patriarcale, ma anche simbolo dei rischi di isolamento e delle difficoltà di comunicazione con l’altro sesso insiti nella nuova condizione femminile. Circe è la terza opera della Trilogia sulle Donne del mito a firma di Luciano Violante, che compone un’opera culturalmente molto alta, attraverso tre figure di donne così dette “negative” che appartengono a tutti i tempi e giungono fino a noi, per raccontarci la loro storia e la scelta di farsi testimoni della loro esperienza.
Questi testi, in una relazione empatica e diretta con il pubblico, sono un grido d’amore portato con consapevolezza poetica e politica e con l’urgenza del nostro tempo, attraverso il mito che sempre ci fa da specchio e da cassa di risonanza.
Dopo Clitemnestra che rivendica giustizia sporcandosi le mani di sangue e Medea che uccide i figli perché non crescano schiavi, rivendicando la sua dignità di donna, Circe è colei che si fa specchio degli uomini. Non più maga malefica ma riflesso dell’animalità dell’uomo, finché
giunge Odisseo, il male supremo, a chiederle aiuto e ristoro. Attraverso di lei potrà vedere sé stesso? Sarà in grado di accogliere la sua immagine riflessa? Ciò che è. Esiste una giustizia divina o dello stato? O il bene e il male sono una scelta personale, quotidiana e costante, che ci riguarda, ci riflette.
Informazioni complete / biglietti:
www.teatro-zandonai.it / www.trentinospettacoli.it
Evento segnalato da Stagione Teatrale / Rovereto