Direzione D'Orchestra, Elisa Gogou / Mezzosoprano, Martina Baroni / Orchestra Haydn di Bolzano e Trento
Programma:
Felix Mendelssohn Bartholdy: Sinfonia per archi n. 4 in do minore.
Antonio Vivaldi: Stabat Mater RV 621.
Antonín Dvořák: Serenata per archi in mi maggiore, op. 22.
Un lamento spirituale che – come nel toccante Eia Mater – somiglia quasi a un'aria d'opera: "Guarda la Madre piena di dolore, con il cuore spezzato sotto la croce del Figlio: ah, come trema il suo cuore, come si infrange, mentre la spada del Giudizio Universale le trafigge l'anima!" Così Christoph Martin Wieland traduce nel 1779 il Stabat Mater latino del XIII secolo. La versione musicale di Antonio Vivaldi, composta nel 1712 per la Chiesa di Santa Maria della Pace a Brescia, rimane dimenticata negli archivi per oltre due secoli dopo la sua morte. Solo nel 1939 l'opera viene riscoperta e il 19 settembre eseguita dall'Accademia Musicale Chigiana di Siena. A differenza di Pergolesi o di Alessandro e Domenico Scarlatti, Vivaldi mette in musica solo le prime cinque doppie strofe del testo medievale, limitandosi quindi alla prima metà della sequenza. Il Concerto di Pasqua dell'Orchestra Haydn si apre con una Sinfonia per archi che il dodicenne Felix Mendelssohn compose per i concerti domestici della sua famiglia a Berlino e si conclude con la gioiosa Serenata per orchestra d’archi di Antonín Dvořák, eseguita per la prima volta il 10 dicembre 1876 a Praga.
Informazioni complete:
www.haydn.it
Evento segnalato da Fondazione Haydn di Bolzano e Trento