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Dürer e gli altri. Rinascimenti in riva all'Adige

Evento segnalato da Castello del Buonconsiglio
- (Foto dal sito ufficiale)
Data: da Sab. 06 luglio a Dom. 13 ottobre 2024
Dove: Castello del Buonconsiglio, Via B. Clesio, Trento
Orario: dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 18 / nelle giornate di venerdì apertura fino alle ore 21 / nel mese di agosto apertura anche nelle giornate di lunedì / Inaugurazione: 5 luglio ore 18
Note: organizza la tua visita in www.buonconsiglio.it

Il passaggio di Albrecht Dürer in Trentino, avvenuto nel 1494/95, costituisce un episodio di grande rilevanza nella carriera del maestro norimberghese e nelle dinamiche dei rapporti artistici fra la Germania e l’Italia, lasciando tracce non indifferenti nella regione di Trento e nei territori dell’Adige.
Johannes Cochlaeus nella sua Brevis Germaniae Descriptio rammentava nel 1512 da Norimberga che “Trento è la frontiera della Germania verso l’Italia, dove gli abitanti parlano la lingua italiana e la tedesca”. Su questa frontiera, e sugli scambi artistici che ne sono nati durante il Rinascimento, il Castello del Buonconsiglio organizza una grande mostra per festeggiare il centenario della sua istituzione come museo (1924-2024), in ideale continuità con Il Gotico nelle Alpi. 1350-1450, la grande retrospettiva dedicata alla tarda età medievale realizzata nel 2002.La mostra si propone di visualizzare la presenza – fugace ma particolarmente significativa – di Dürer in Trentino con disegni, acquerelli, incisioni e dipinti, evidenziando inoltre come, e in quali modi l’arte di Dürer abbia stimolato gli artisti locali a trovare nuove forme espressive.
Partendo dallo spettacolare “caso Dürer”, il progetto intende infatti illustrare nei termini più ampi possibili le origini di quel Rinascimento originale, sui generis, che si sviluppa in Trentino tra 1470 e 1530/40. Tale stile nuovo, o meglio, l’insieme di tali nuovi stili (perché in realtà si tratta di linguaggi di un Rinascimento variegato e diffuso), si realizza in una pluralità di forme grazie a contatti molteplici, che spaziano dall’Italia settentrionale, alla Germania, ma anche alle Fiandre. Il Trentino è sempre stata una zona di transizione fra il mondo tedesco e quello italiano, con la valle d’Adige come grande e primaria via di comunicazione commerciale e culturale fra le regioni a Nord e a Sud delle Alpi. Allo stesso tempo, il Trentino e il Tirolo meridionale vantavano alcune sedi episcopali (Bressanone, Trento) e commerciali (Bolzano) che costituivano realtà urbane di prim’ordine. Per certi aspetti area periferica rispetto alla rete dei principali centri politici ed economici dell’Italia settentrionale e centrale, il Trentino, accoglieva però importanti nuclei urbani, che garantivano le condizioni per lo sviluppo di una sorta di laboratorio per innovative soluzioni artistiche in un’epoca – i decenni attorno al 1500 – di intensa trasformazione artistica e culturale che interessava tutta l’Europa. Ed è in questa doppia prospettiva che la mostra intnde presentare le varie espressioni d’arte della regione, non in termini capillari ed esaustivi, ma tramite una serie di “casi” e momenti da noi ritenuti esemplari, che tengono conto delle diversità politiche, culturali ed artistiche proprie della regione.
Un capitolo decisivo è inoltre quello legato al ruolo dell’imperatore Massimiliano I, sovrano per il quale. Dürer prestò al suo servizio. Massimiliano si fece proclamare imperatore proprio il 4 febbraio 1508 a Trento (Choronatio Caesaris) con una sfarzosa cerimonia e il vescovo Neydeck volle che la circostanza fosse ricordata nelle portelle dell’organo di Santa Maria Maggiore dipinte da Falconetto.
Sarà egualmente affrontato il tema relativo alla presenza di artisti tedeschi a Trento, come documenta più o meno nello stesso periodo la presenza del Crocifisso di Sisto Frey nel Duomo cittadino. Lo stesso grande principe vescovo Bernardo Cles (1485-1539), promotore della costruzione e decorazione del Magno Palazzo al Castello del Buonconsiglio, fu consigliere di Massimiliano I e poi membro della dieta imperiale di Carlo V, oltre che suo gran cancelliere. Egli impiegò non soltanto artisti italiani, ma si fece ritrarre da pittori come Bartholomäus Bruyn, o da medaglisti come Hans Schwarz e coinvolse nella decorazione del Magno Palazzo maestri come Dill Riemenschneider. Si prevede una mostra di circa 80/90 oggetti, fra opere su carta (le stampe, e non solo quelle di Dürer, come mezzo di diffusione di forme ed idee artistiche di primaria importanza, avranno un ruolo fondamentale nell’insieme), dipinti, sculture e arti applicate nelle varie tecniche . Sono esposti straordinari disegni, tra questi l’acquerello del Dürer che raffigura il Castello del Buonconsiglio proveniente dal British Museum di Londra, dipinti, sculture, disegni, incisioni di importanti artisti come Dürer, Alvise Vivarini , Bartolomeo Dill Riemenschneider, Jörg Artzt, Max Reichlich, Michael Pacher, il Maestro di Uttenheim, Hans Klocker, Girolamo Romanino, Marcello Fogolino, Dosso Dossi, gli Olivieri, ed altri ancora, provenienti da grandi istituzioni museali come la Galleria degli Uffizi di Firenze, la Pinacoteca Ambrosiana di Milano, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, l’Accademia Carrara di Bergamo, il Museo Correr, il Museum Ferdinandeum di Innsbruck, il museo Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, i Musei di Strada Nuova di Genova e la Pinacoteca Nazionale di Siena. La mostra, promossa dal museo del Castello del Buonconsiglio, in collaborazione con l’Università di Trento e la Soprintendenza per i beni culturali, è a cura di Bernard Aikema, Laura Dal Prà, Giovanni Maria Fara, Claudio Salsi.

Informazioni complete:
https://www.buonconsiglio.it


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