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Sarajevo 1992-1996. L’assedio più lungo / Fotografie di Mario Boccia

La prima linea sotto il cimitero ebraico. Marzo 1996 (Immagine da locandina / © Mario Boccia)
La prima linea sotto il cimitero ebraico. Marzo 1996 (Immagine da locandina / © Mario Boccia)
Data: da Gio. 17 novembre 2022 a Dom. 10 settembre 2023
Dove: Museo Storico Italiano della Guerra, via Castelbarco 7, Rovereto (Tn)
Orario: Da martedì a domenica ore 10.00-18.00 / Ultimo ingresso alle ore 16.30 / Chiuso i lunedì non festivi, il 24, 25, 31 dicembre e 1 gennaio / Inaugurazione 16.11.2022, ore 18
Note: Ingresso compreso nel biglietto del Museo / Programma la tua visita (www.museodellaguerra.it)

Le immagini in mostra sono state scattate a Sarajevo tra il 1992 ed il 1996, nei lunghi giorni dell’assedio e nei mesi immediatamente successivi. Nel suo lavoro di fotogiornalista, Mario Boccia non ha mai voluto forzare le immagini. Ha scelto di lavorare sulla resistenza civile della città, cercando di raccontare il dramma senza mostrare il sangue. Come ha detto Benjamina Karić, sindaca di Sarajevo, bambina durante l’assedio, Boccia ha “fotografato la vita, non solo la guerra”.

Il Museo Storico Italiano della Guerra e Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa hanno scelto di aprire una finestra su una guerra lacerante e vicina nel tempo, quella nell’ex Jugoslavia, che grazie al vivido racconto fotografico di Boccia diventa uno squarcio sul presente.

A Sarajevo, da giornalista, ha goduto dell’ospitalità di tanti suoi cittadini. È stato testimone della loro determinazione nel difendere i valori di un’identità molteplice, costruita in secoli di vita in comune. Il legame con la città e con alcuni di loro è ancora oggi fortissimo.

Boccia ha scelto di fotografare gli assediati, ma anche gli assedianti, attraversando spesso le linee del fronte, nella convinzione che “identificarsi con le vittime è facile e rassicurante, ma può essere ipocrita. Al contrario, mostrare quante affinità possono esserci con i cattivi è necessario per capire come il fanatismo ideologico e la guerra riescano a stravolgere valori umani elementari. Riflettere su questo, ci aiuta a produrre i necessari anticorpi”.

La mostra offre una lucida analisi dell’impatto della guerra su persone, società e cultura e offre uno strumento per sviluppare una coscienza critica rispetto alla storia dei conflitti.
Il Museo della Guerra da alcuni anni ha allargato la propria attenzione anche alla seconda metà del Novecento, con iniziative espositive e culturali che affrontano fenomeni complessi, proponendosi come un luogo aperto al pubblico per interpretare e decodificare i conflitti. Da anni collabora con Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa proponendo alle scuole percorsi relativi ai conflitti nell’area balcanica e nei paesi del Mediterraneo, sulla nascita dell’Unione Europea e sui valori sui quali essa si fonda.

Informazioni complete:
www.museodellaguerra.it


Evento segnalato da Museo Storico Italiano della Guerra

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