Mostra a cura di Tommaso Baldo, Lorenzo Gardumi, Anselmo Vilardi.
La prima e la seconda guerra mondiale aprono e chiudono un’epoca d’instabilità, conflitti e violenze che attraversano e oppongono le nazioni europee. Si assiste in particolare all’avvento di regimi autoritari/totalitari in gran parte d’Europa, dittature che sfruttano la paura del comunismo, il malcontento socio-economico e attuano una propaganda pervasiva, ideologica, nazionalista, imperialista e razziale.
La mostra 35-45: Guerre e totalitarismi in una regione di confine propone una lettura del periodo 1935-1945 in un’ottica locale, evidenziando gli effetti che questo decennio produsse nelle province di Trento, Bolzano e nel Land Tirol. «Territori di confine» che i totalitarismi utilizzano, per molti aspetti, come un vero e proprio laboratorio di sperimentazione.
Il percorso espositivo si snoda attraverso una sorta di pellicola fotografica/cinematografica lungo i 300 metri della Galleria nera; un allestimento in grado di affrontare temi diversi: la nazionalizzazione e la mobilitazione della popolazione attuate dal fascismo e dal nazismo, la propaganda ideologica, l’antisemitismo e la persecuzione razziale, le guerre d’Etiopia, di Spagna e il secondo conflitto mondiale, fino a considerare le vicende vissute da queste comunità nel biennio 1943-1945.
Più nello specifico, il percorso è suddiviso in sezioni. La prima sezione analizza gli effetti delle politiche di nazionalizzazione attuate dal regime fascista a Trento e a Bolzano; la seconda intende invece approfondire la situazione tirolese nell’ambito della politica interna austriaca e in relazione all’avvento del Terzo Reich in Germania nel corso degli anni trenta.
La terza sezione evidenzia come i due regimi utilizzino strumentalmente le culture e le tradizioni popolari locali a fini ideologici e propagandistici. La quarta ha un respiro più ampio e si concentra sulla cinematografia di propaganda fascista e nazista, diretta a mobilitare le masse dal punto di vista nazionalistico (imperialismo/colonialismo) e ideologico (anticomunismo e antisemitismo). La mobilitazione permanente della società è preparatoria alle imprese belliche dei due totalitarismi.
La quinta sezione mette in luce le guerre dei totalitarismi, dalla guerra d’Etiopia alla seconda guerra mondiale, passando dalla guerra di Spagna: conflitti brutali e assoluti che, tra il 1935 e il 1945, coinvolsero anche trentini, sudtirolesi e tirolesi. La sesta e ultima sezione si concentra sull’occupazione tedesca, i bombardamenti alleati e le modalità della mobilitazione totale nazista.
Il percorso allestitivo di queste sei sezioni è intervallato da 3 deviazioni che hanno il compito di fornire alcune coordinate in merito alle esperienze alternative all’acquiescenza e all’omologazione nazifascista: l’antifascismo e l’antinazismo, la partecipazione alla guerra di Spagna nei ranghi delle Brigate internazionali in difesa della legittima Repubblica spagnola e la Resistenza anti-nazifascista (1943-1945) delineano un’opposizione, magari minoritaria, ma certamente presente nei tre territori considerati e in tutto l’arco del decennio.
La mostra è corredata di testi (in lingua italiana e tedesca), fotografie, mappe, video-proiezioni, film, testimonianze e documenti, il tutto contribuisce a creare un percorso articolato e affascinante.