In collaborazione con Poplar Cult! / con Joan Thiele, Elisabetta Umiliani, Andrea Fabrizii / modera Federico Sardo
Ci sono film che, grazie anche alla loro colonna sonora, restano indelebili nella memoria. La musica ha la straordinaria capacità di trasformare l’esperienza cinematografica, influenzando la percezione e le emozioni che ogni scena suscita. Ma come nascono queste sinergie? Compositori leggendari come Ennio Morricone, Piero Piccioni e Piero Umiliani hanno scritto pagine fondamentali nella storia del cinema e della musica, lasciando un’impronta che va ben oltre il grande schermo. Nel suo ultimo disco “Joanita”, Joan Thiele – reduce dal successo di Sanremo – ha dato vita a un esperimento inedito, reinterpretando in chiave contemporanea alcuni temi di Piero Umiliani e offrendo una nuova lettura della sua libreria musicale. Con Joan, appassionatissima di colonne sonore, esploreremo il confine tra cinema e musica: un percorso di scambio reciproco, che porta a continue evoluzioni artistiche.
Biografie relatori:
Joan Thiele
Cantautrice e producer poliedrica, vive la sua infanzia tra la Colombia e l’Italia. Il suo mondo sonoro spazia tra R&B, soul, allusioni jazz e vocazione internazionale, con un impianto cinematografico che ricorda le colonne sonore del cinema italiano degli anni ’60 e ’70, da Piero Umiliani a Piero Piccioni. La sua impronta musicale ed estetica è sempre originale, dimostrando che un nuovo approccio sperimentale alla musica pop è possibile. Una consapevolezza sonora che, a partire dall’ep “Operazione Oro”, ha trovato seguito in “Atti” - una release divisa in tre episodi, dove emerge un immaginario sonoro fortemente legato al mondo cinematografico e identitario. Nel maggio 2023 ha vinto il David di Donatello come Miglior Canzone Originale con il brano “Proiettili”, tratto dal film “Ti mangio il cuore”, presentato alla 79esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia.
Elisabetta Umiliani
Nata e cresciuta a Roma, a 19 anni si è trasferita negli USA a Washington DC, per studiare antropologia alla GWU. Dopo un Master in museologia, ha lavorato al National Museum of Natural History dello Smithsonian Institution. Tornata in Italia dopo 10 anni, ha vissuto a Firenze dove si è dedicata al restauro di arazzi e tessuti antichi. Cresciuta in uno studio di registrazione e immersa nelle colonne sonore, dopo la morte di suo padre nel 2001 ha sentito la responsabilità di preservare e portare avanti l’eredità musicale. Insieme a sua sorella, ha iniziato a gestire Liuto edizioni Musicali, l’etichetta fondata dal padre, curando il catalogo delle sue composizioni. Da allora molte cose sono successe: il documentario il tocco di Pero, prodotto dall’Istituto Luce Cinecittà, la targa commemorativa a Firenze, città natale del padre, la ristampa su vinile e CD di tutto il loro catalogo e, infine, la ristrutturazione del Sound Workshop, lo studio di registrazione che il padre fondò nel 1968. La sua missione principale è quella di introdurre la musica di suo padre alle nuove generazioni, anche attraverso il campionamento dei suoi brani, e la creazione di cover e remix in collaborazione con giovani artisti e varie label, per farla vivere in forme sempre nuove. L’affetto e l’interesse che riceve le confermano che sta percorrendo la strada giusta.
Andrea Fabrizii
Digger, musicista, produttore e divulgatore, Andrea Fabrizii (Pescara, 1977) è uno dei principali esperti italiani in ambito di cinema e colonne sonore. Una sconfinata fonte di aneddoti e cultura cinematografica, corroborati da oltre 25 anni trascorsi a cercare vinili, nastri e storie dimenticate, allo scopo di preservare e restituire linfa vitale alle musiche e alle pellicole dell’età d’oro del cinema italiano. A&R dell’etichetta CAM Sugar, Fabrizii supervisiona il montaggio e il restauro del suono delle musiche dall'archivio, garantendo alle nostre uscite la loro rinomata qualità sonora. Oltre ad aver curato e prodotto molteplici e fondamentali raccolte e ristampe di colonne sonore italiane, a partire dagli anni 2000 Andrea Fabrizii è stato una figura fondamentale per la riscoperta ed il riscatto del cinema italiano dai ‘60 agli ‘80, e dei suoi compositori come Ennio Morricone, Piero Umiliani, Stelvio Cipriani, Stefano Torossi, Piero Piccioni, Luis Bacalov e molti altri. Un percorso che Andrea, in qualità di DJ, ha concretizzato anche sul dancefloor, come sottolineano i suoi mixati e set per il CAM Sound System che negli anni lo hanno portato ad esibirsi alla consolle di festival internazionali, club e radio.
Federico Sardo
Giornalista culturale, collabora tra gli altri con Esquire, Rivista Studio e GQ. Insegnante alla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti, è direttore editoriale del mensile Quants - Tempi Moderni.
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