Dialogo con la regista e scrittrice Daniela Nicosia sull’importanza dei maestri come Alberto Manzi e sul fatto che, come diceva Manzi stesso: “Educazione potrebbe semplicemente significare: abitudine a osservare, riflettere, discutere, ascoltare, capire [...]. Detto più semplicemente, prendere l’abitudine a pensare.”
Daniela Nicosia regista e drammaturga, premio ANCT 2004 da parte dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro, si occupa di drammaturgia contemporanea e da alcuni anni sviluppa una sua linea di ricerca che mette in relazione architettura e teatro come nello spettacolo Polvere (Biennale Teatro di Venezia 2006). La poetica che percorre i differenti testi e spettacoli si nutre di un pensiero che, nel perseguire un teatro dell’emozione, individua in differenti fonti drammaturgiche (dalla letteratura alla musica, dal mito alle strutture architettoniche dei luoghi) sempre nuove possibilità di scritture per la scena. Scena connotata da un segno volutamente essenziale, in un contesto formalmente rigoroso che lascia spazio al testo, scaturito da un processo minuzioso di scavo nella parola, quale luogo elettivo dell’emozione. Laureata in Semiologia dello Spettacolo presso il D.A.M.S. dell’Università di Bologna, e formatasi artisticamente con Yoshi Oida – attore di Peter Brook presso il CIRT di Parigi – ha firmato regie per il Teatro Stabile dell’Aquila, per più Stabili di Innovazione, il Festival Roma Europa, il Festival di Madrid. È il direttore artistico di Tib Teatro – per cui dal 1995 cura tutti i progetti e le regie – compagnia di Residenza Teatrale, struttura di produzione riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Regione del Veneto, che opera presso il Teatro Comunale di Belluno.
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https://www.teatrodellameraviglia.it
Evento segnalato da Teatro della Meraviglia