Paolo Malaguti presenta "Il Moro della cima" (Einaudi, 2022). Dialoga con l'autore Fausta Slanzi.
Paolo Malaguti: Paolo Malaguti è nato a Monselice (Padova) nel 1978. È autore di Sul Grappa dopo la vittoria (Santi Quaranta 2009), Sillabario veneto (Santi Quaranta 2011), I mercanti di stampe proibite (Santi Quaranta 2013), La reliquia di Costantinopoli (Neri Pozza 2015, con cui ha partecipato al Premio Strega), Nuovo sillabario veneto (BEAT 2016), Prima dell'alba (Neri Pozza 2017). Per Einaudi ha pubblicato Se l'acqua ride (2020), con cui ha vinto il premio Latisana per il Nord-Est (ex aequo) e il premio Biella Letteratura e Industria, ed è stato finalista al premio Campiello, e Il Moro della cima (2022) .
Il Moro della cima racconta di Agostino Faccin, che da quando è bambino ha una sola certezza: l'unico luogo in cui si sente al riparo dal mondo è tra i boschi di larici, i prati d'alta quota, e qualche raro alpinista... Cosí, quando gli propongono di diventare il guardiano del nuovo rifugio sul monte Grappa, sembra che la sua vita assuma finalmente la forma giusta. Ma la Storia non ha intenzione di lasciarlo in pace, la Grande Guerra è alle porte. Tutt’intorno al rifugio il movimento è frenetico, si costruiscono strade militari e fortificazioni, arrivano in massa le vedette, i generali, i soldati. E il Moro, che in montagna si sentiva al sicuro, assiste alla Storia che sfila sotto ai suoi occhi: nel 1918 il Grappa diventa linea del fronte, un campo di battaglia che non tarderà a trasformarsi in un cimitero a cielo aperto e infine in un sacrario d'alta quota. Solo a guerra finita il Moro tornerà sulla sua cima e davanti allo sfregio degli uomini cercherà il suo personalissimo modo di onorare la sacralità della montagna. Paolo Malaguti, insegnante di Monselice torna a raccontare la Prima guerra mondiale con gli occhi di un personaggio leggendario che è esistito davvero.
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