Tratto da The Welkin di Lucy Kirkwood / Traduzione Monica Capuani e Francesco Bianchi / Con Alvise Camozzi, Matilde Facheris, Valeria Perdonò, Maria Pilar Pérez Aspa, Arianna Scommegna, Chiara Stoppa, Anahì Traversi, Virginia Zini, Sandra Zoccolan e 5 attrici in corso di definizione / Regia Serena Sinigaglia.
Produzione Teatro Carcano, Teatro Nazionale di Genova, Teatro Stabile di Bolzano, LAC - Lugano Arte Cultura, Teatro Bellini di Napoli.
Durata: 90 min.
«Amo l’epica, amo la coralità, amo la sfumatura tragicomica: L’Empireo è tutto questo insieme. E non basta: racconta una storia avvincente. È un testo contemporaneo che osa essere ambientato nel ‘700, precisamente nel marzo del 1759. Un testo contemporaneo, in costume? Non ci credo!»
Serena Sinigaglia porta in scena L’Empireo, il testo più recente della drammaturga britannica Lucy Kirkwood, vincitrice nel 2014 del Laurence Olivier Award, il massimo riconoscimento del teatro inglese, le cui opere sono ospitate e prodotte dal National Theatre e dal Royal Court Theatre di Londra. Tradotto da Monica Capuani e Francesco Bianchi, L’Empireo (The Welkin) è presentato per la prima volta in Italia. «L’Empireo è un testo estremamente monumentale e ambizioso: ambientato a metà del Settecento nell’Inghilterra rurale, racconta la storia di una giuria di dodici donne convocate da un giudice che non può giustiziare per omicidio una ragazza perché si dichiara incinta» scrive Capuani, giornalista e traduttrice, punto di riferimento per la letteratura teatrale inglese e francese «La giuria femminile dovrà decretare la verità o meno di questa affermazione, e avrà in questo modo su di lei potere di vita o di morte. Da questo microcosmo femminile, emergono le questioni fondamentali e intramontabili della vita delle donne di qualsiasi epoca. Primo tra tutti, il trattamento iniquo che la legge scritta dagli uomini esercita ancora oggi sulle donne e sul loro corpo»”.
Prosegue Sinigaglia «L’Empireo è il primo testo teatrale in cui miimbatto che affronta le tematiche di genere e lo fa senza concedere nulla alla retorica e alla banalità. È secco, ruvido, vero, al pari della realtà. E poi dà spazio alle attrici, 19 personaggi di cui 17 femminili. Una bella inversione di tendenza rispetto alla media dei personaggi pensati e scritti per le donne».
Informazioni complete, biglietti:
www.teatro-bolzano.it
Evento segnalato da Teatro Stabile di Bolzano