Di Lev Tolstoj / adattamento Gianni Garrera e Luca De Fusco / regia Luca De Fusco / scene e costumi Marta Crisolini Malatesta / luci Gigi Saccomandi / musiche Ran Bagno / coreografie Alessandra Panzavolta / proiezioni Alessandro Papa / aiuto regia Lucia Rocco / con Galatea Ranzi (Anna Karenina) e con (in o.a.), Debora Bernardi (Dolly), Francesco Biscione (Levin), Giovanna Mangiù (Betsy), Giacinto Palmarini (Vronskij), Stefano Santospago (Oblonskij), Paolo Serra (Karenin), Mersila Sokoli (Kitty), Irene Tetto (Lidija) / produzione Teatro Stabile di Catania / Teatro Biondo di Palermo
Il regista Luca De Fusco porta sul palcoscenico uno dei romanzi più importanti della storia della letteratura, con l’obiettivo di analizzare l’animo inquieto di Anna Karenina e le sue relazioni con i personaggi che la circondano. Karenina paga il prezzo della sua estrema sensibilità e il desiderio di vivere pienamente la propria vita, in una società governata dall’ipocrisia e dal perbenismo borghese.
L’adattamento del romanzo, risultato della collaborazione con il drammaturgo Gianni Garrera, non pretende di trasferire sulla scena teatrale tutte le complessità psicologiche e letterarie dell’opera che Tolstoj pubblicò per la prima volta a puntate tra il 1875 e il 1877. Il taglio registico mette a fuoco le vicende e i meccanismi attorno alla protagonista, interpretata da Galatea Ranzi, concentrando l’attenzione sulle tre coppie del racconto, intese come metafore di tre destini diversi: quello maledetto ma pieno di passione di Anna, Vronjskij e Karenin, quello amaro e fallimentare di Oblonskij e Dolly, e quello sereno e benedetto di Levin e Kitty.
L’evocativa scenografia dello spettacolo richiama una imponente stazione ferroviaria, che grava come un infausto destino sulla protagonista, e si avvale di proiezioni di gusto cinematografico secondo un meccanismo meta-teatrale usato spesso da De Fusco. L’intenzione di valorizzare il romanzo ha portato il regista alla scelta di mantenerne la struttura letteraria attraverso dialoghi fedelmente riprodotti, ai quali si alternano diversi “a parte”, che creano un effetto brechtiano di straniamento.
«Insieme al drammaturgo Gianni Garrera – spiega De Fusco – abbiamo deciso di non nascondere l’origine letteraria del testo, ma anzi di valorizzarla. Al di là dei dialoghi, le parti più strettamente narrative o i commenti di Tolstoj sono interpretati dagli stessi attori. I pensieri dei personaggi sono invece detti dai personaggi stessi, seguendo la lezione di Ronconi del Pasticciaccio e configurando degli “a parte”, tipici del linguaggio teatrale, come lo stesso coro.
A queste tecniche puramente teatrali ho aggiunto un montaggio veloce, cinematografico, composto di molte brevi scene e contrassegnato dalla grammatica visivo-musicale, ormai consueta nelle mie regie».
Informazioni complete, biglietti:
http://www.centrosantachiara.it
Evento segnalato da Centro Servizi Culturali S.Chiara