Marta Cuscunà: E' bello vivere liberi

Evento segnalato da Stagione Teatrale / Rovereto
Una scena dello spettacolo (Foto dal sito ufficiale)
Una scena dello spettacolo (Foto dal sito ufficiale)
Data: Mer. 27 febbraio 2013
Dove: Auditorium F. Melotti, Corso Bettini, Rovereto (Tn)
Orario: ore 20.45
Note: Turno B e C (Teatro Civile)

Scritto, diretto e interpretato da Marta Cuscunà / costruzione degli oggetti di scena Belinda De Vito / Produzione Operaestate Festival veneto.

Lo spettacolo si ispira alla biografia di Ondina Peteani, prima Staffetta Partigiana d’italia, deportata ad Auschwitz n. 81 672, scritta dalla storica anna di giannantonio. Ondina che, a soli 17 anni, si accende di un irrefrenabile bisognodi libertà e si scopre incapace di restare a guardare, cosciente e determinata ad agire per cambiare il proprio Paese. Ondina par tecipa alla lotta antifascista nella Venezia Giulia, dove la resistenza inizia prima che nel resto d’italia grazie alla collaborazione con i gruppi partigiani sloveni nati già nel 1941 per opporsi all’occupazione fascista dei territori Jugoslavi.
il suo percorso inizia con le riunioni clandestine della scuola di comunismo dove, con straordinario anticipo, fioriscono anche i valori di emancipazione femminile e di parità tra uomo e donna. A 18 anni, Ondina diventa staffetta partigiana e comincia ad affrontare le missioni più impensabili, perfino entrando a far parte di un commando speciale per l’eliminazione di un famigerato traditore: Blechi. Ondina partecipa anche alla formazione della Brigata Proletaria, quando più di 1.500 operai, tutti insieme e ancora in tuta da lavoro, si avviano verso il carso, per unirsi alle formazioni partigiane.
La sua vicenda però, è stravolta bruscamente nel ’43 quando, appena diciannovenne, viene sprofondata nell’incubo della deportazione nazista. Ma è proprio in questo drammatico momento che ondina ritrova con ostinata consapevolezza l’unica risposta possibile: resistenza! Perché è bello vivere liberi!.

Dall’iniziazione politica, con bicicletta in mano, ferma al passaggio a livello del treno, fino alla rappresentazione del lager, in cui solo una incredibile determinazione personale riesce a salvarla, la vita di Ondina è invece un’onda che investe gli spettatori e li lascia alla fine scossi, grati alla piccola Marta, sua reincarnazione, di averla conservata intatta e vivida, in uno degli spettacoli più toccanti ed entusiasmanti di questa stagione.
(il Piccolo, 8 novembre 2009)

martacuscuna.blogspot.com


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